Sarà capitato ad ognuno di noi di avere paura di fare qualcosa e di provarne tutti i sintomi tipici: palpitazioni, respiro affannoso, sudorazione sproporzionata, gambe molli, confusione mentale…
Nel momento in cui tali sintomi aumentano di intensità in maniera incontrollabile sopraggiunge l’attacco di panico.
Il panico è una sensazione di improvviso terrore che provoca una completa perdita di controllo sia dei pensieri che delle risposte corporee, annebbiando la ragione e le normali reazioni comportamentali a suggello della paura stessa.
Infatti, etimologicamente la parola panico deriva dalla mitologica divinità greca Pan, il dio metà uomo e metà capra, che si dilettava a terrorizzare i passanti che attraversavano i suoi boschi, con feroci ululati. La leggenda narra che a volte, da quanto le sue urla erano terribili, si spaventasse perfino lui scappando a “zampe” levate.
Ciò accade quando tentiamo di controllare quelle naturali reazioni dovute alla situazione paurosa, e inevitabilmente, più ci sforziamo di controllarle, più tali reazioni aumentano e con esse la nostra sensazione di inadeguatezza verso quella data circostanza: e così esplode l’attacco di panico.
Per maggiore chiarezza, dobbiamo innanzitutto spiegare come si innesca il meccanismo di reazione alla paura. La paura è una delle sensazioni di base che è rimasta immutata fino ad oggi perché è un sistema di risposta indispensabile alla sopravvivenza in quanto attiva reazioni spontanee e funzionali, non controllabili dalla ragione. Per essere più chiari, stiamo guidando l’auto, ci troviamo improvvisamente un pedone di fronte, istintivamente premiamo con forza il pedale del freno; solo una volta fermi proviamo paura, cioè percepiamo distintamente il battito cardiaco accelerato, la sudorazione, etc.
Ciò significa che la nostra elaborazione della paura avviene a posteriori, solo dopo che il nostro organismo, che è una macchina perfetta, ha scampato il pericolo. Adesso pensate: se dovessimo aspettare tale elaborazione cognitiva, quanti incidenti accadrebbero!?
A questo punto abbiamo chiarito che se il “cervello razionale” cerca di controllare e sedare le naturali reazioni del nostro corpo, entriamo nel loop per cui più controllo più perdo il controllo, facendo sì che la mente resti ingabbiata in una irrisolvibile lotta tra paleoencefalo (che gestisce le sensazioni di base) e neocorteccia (che sovrintende al pensiero logico-razionale).
Di conseguenza, la nostra percezione dei sintomi della paura sarà esaltata perché il cervello arcaico, essendo la struttura adibita alla gestione della paura, cerca in ogni modo di aver ragione della razionalità, aumentando l’intensità dei sintomi stessi.
In altre parole, più mi sforzo di non provare paura, più la provo.
Per riuscire a sbloccare tale circolo vizioso in cui rimane invischiato chi soffre di attacchi di panico, la Terapia Breve Strategica ha sviluppato negli anni un protocollo d’intervento calzato ad hoc per questo tipo di meccanismo che mantiene e alimenta il panico stesso.
La principale manovra di sblocco per gli attacchi di panico è la tecnica della peggiore fantasia, che consiste nel prescrivere al paziente di isolarsi in una stanza tutti i giorni per mezzora. In questo intervallo la persona dovrà calarsi nel profondo delle sue peggiori paure, angosce, timori, fino a quando non suona una sveglia impostata mezzora più tardi. La reazione finale sarà che più cerco i miei fantasmi e meno mi spaventano, anzi quando arrivo a toccarli mi accorgo che essi addirittura svaniscono.
Questa prescrizione, dimostratasi efficace in oltre il 95% dei casi trattati, interviene paradossalmente sul circolo vizioso del cercare di sfuggire alla paura, andando al contrario a cercare la paura stessa. Del resto, già gli antichi sumeri sulle tavole di pietra scrivevano:
La paura evitata diventa timor panico, la paura guardata in faccia diventa coraggio.
Letture consigliate:
Paura panico fobie, Nardone G., 2004, Tea Edizioni, Milano.
Oltre i limiti della paura, Nardone G., 2000, Bur Rizzoli, Milano.
Nardone Model COUNSEL COACHING STRATEGICO ® 35, 41, 44 ( Nice Classification )
(Copyright © di M. Cristina Nardone)
CONSULENZE e FORMAZIONE OLTRE SCHEMI ORDINARI
PER RISULTATI STRA-ORDINARI.
• più di 80.000 PARTECIPANTI A CORSI
• più di 6.000 Consulenze aziendali
• OLTRE 20 ANNI DI ATTIVITÀ
Change Strategies SRLS, P.zza Beato Angelico 7, San Giovanni Valdarno (AR), C.F. e P.IVA 02473110514